Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta
(L.R. 15/2015)
già Provincia Regionale di Caltanissetta

 

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Parchi e riserve

Riserve Naturali Regionali
• Monte Capodarso e Valle dell'Imera Meridionale
• Sughereta di Niscemi
• Lago Sfondato
• Il Biviere di Gela
• Riserva Geologica di Contrada Scaleri
• Lago Soprano
• Monte Conca
• Le aree attrezzate

La Riserva Monte Capodarso e Valle dell’Imera meridionale
Nel cuore della Sicilia, tra le province di Enna e Caltanissetta si estende una delle più belle aree naturalistiche della regione.

Lungo il corso del fiume Imera meridionale, tra le falde del Monte Capodarso e del Monte Sabucina, in un contesto archeologico e naturalistico di rara bellezza l'Associazione nazionale Italia Nostra-Onlus ha individuato un territorio da proteggere e salvaguardare, onde consentire alla popolazione locale la fruizione eco-compatibile dei luoghi e contribuire allo sviluppo di un turismo culturale che consenta di godere le meraviglie della natura ed incrementare l'economia del territorio.

Nel fiume confluiscono le acque di numerosi affluenti, fra i quali i fiumi Morello e Torcicoda. Questi corsi d'acqua, a regime torrentizio, sono caratterizzati da un andamento meandriforme.


L'acqua del fiume a volte abbandona il suo corso creando dei meandri simili a stagni, dove nidificano molte specie animali, alcune delle quali in via d'estinzione.

E' presente, inoltre, la tipica vegetazione degli ambienti rupestri con essenze tipiche della macchia mediterranea e quella degli habitat acquatici.

I calanchi della riserva presentano endemismi quali l'Aster sorrentinii e la Lavathera agrigentina.

La riserva Sughereta si estende per quasi 3.000 ettari vicino il comune di Niscemi, in provincia di Caltanissetta. La riserva è un vero polmone verde costituito da un bosco di lecci, delle piante sempreverdi simili a querce, alla macchia mediterranea di arbusti sempreverdi da un'altra tipica boscaglia mediterranea costituita da arbusti sempreverdi, la gariga.

 

 

 

 

 

La riserva del lago Biviere di Gela -Cl- offre un altro esempio della biodiversità isolana caratterizzata dalla presenza di piante sommerse e ripariali come lo scirpo, le multiformi e primaverili orchidee, la rara ginestra bianca ed il fiordaliso delle spiagge. La riserva naturale, un paradiso per naturalisti e birdwatchers, offre anche la possibilità di osservare svariate specie di uccelli, a partire dalle anatre come il Moriglione o il Fischione, come i migratori Marzaiola e Cordone, l'airone cenerino ed altre specie di uccelli come la garzetta ed il nitticore. Anche i mammiferi come la volpe e la donnola ed i rapaci come il falco della palude sono presenti nella zona.

a Riserva Naturale Integrale Geologica di Contrada Scaleri
La Contrada Scaleri è sita a due chilometri ad est dell'abitato di Santa Caterina Villarmosa lungo il pendio che degrada fino al torrente Vaccarizzo. E' di rilevante interesse geologico per la presenza di "microforme carsiche" cioè rocce gessose variamente incise. Queste incisioni sono piuttosto diffuse sui gessi siciliani ma qui presentano delle caratteristiche diverse ed una velocità di erosione particolarmente rapida. I confini della Riserva sono stati erroneamente riportati sulla cartografia allegata al Piano Regionale in quanto è stata esclusa la parte geologicamente più interessante cioè il costone roccioso a forma di anfiteatro che da Contrada Piraino degrada fino al torrente. Il Consiglio Provinciale Scientifico delle Riserve, di cui l'autore fa parte, ha già richiesto alla Regione la modifica della perimetrazione della riserva secondo la proposta originaria degli studiosi che hanno segnalato il sito. Gli affioramenti presentano una fitta stratificazione del gesso (il cosiddetto "gesso balatino") e sono sottoposti a frane frequenti. Il pendio è quindi pieno di lastroni di rocce franate di varie dimensioni su cui si sono evidenziati i fenomeni di erosione causati dal ruscellamento delle acque.

La riserva è stata proposta per tutelare queste microforme. La flora è quella comune caratteristica dei suoli incolti e consiste in una macchia mediterranea piuttosto degradata. In terreni calcarei come questo, vegetano anche delle pregevoli orchidee spontanee come l'Anacamptis pyramidalis, la Barlia etc.. Il piano dei parchi prevede per Contrada Scaleri un regime di tutela integrale che ne permetterà la visita ai soli fini scientifici.

 

Ultima parte naturalistica della zona che merita certamente la menzione è quella che riguarda il Lago Soprano che offre vari habitat naturali caratterizzati ognuno da una fauna specifica. Tra gli innumerevoli anatidi del sito naturalistico occorre citare la presenza numerosa del Moriglione. Ci sono poi le folaghe e numerosi linicoli come la pantana presenti nelle zone fangose del lago. Come specie di vegetazione lacustre ricordiamo la Cannuccia di palude.

 

 

 

Riserva Naturale Monte Conca.
Questa meravigliosa realtà di Madre Natura si trova nella Sicilia centrale, in provincia di Caltanissetta. Ricade esattamente nel territorio del comune di Campofranco con un'estensione di 2,45 Kmq. E' stata istituita per tutelare alcune grotte e singolari fenomeni carsici superficiali molto interessanti dal punto di vista scientifico e naturalistico. E' caratterizzata dalla presenza del rilievo gessoso omonimo, esteso per circa ! Kmq. a quota 437 mt. sulla sinistra del fiume Gallo d'Oro. Questo corso d'acqua attraversa da est a ovest la stessa riserva. A nord troviamo i rilievi di Cozzo Don Michele, Rocche di Don Michele e Rocche di Tullio.

La zona inizia ad essere esplorata dagli speleologi a metà degli anni '70, quando alcuni appassionati del CAI di Palermo esplorarono l'inghiottitoio di Monte Conca, una cavità assorbente in cui si convogliano le acque superficiali di un vasto territorio. La grotta era conosciuta solo parzialmente, a esclusione di quelle parti con grandi salti verticali, con pozzi che raggiungevano complessivamente la profondità di oltre 100 metri. Per la prima volta si poteva osservare una grotta in roccia gessosa con caratteristiche molto simili a quelle dei calcari. Infatti, se da un lato notevoli erano i depositi di argilla e sedimenti trasportati dal torrente sotterraneo, sotto un altro aspetto erano del tutto inusuali e di grande effetto scenico i pozzi-cascata, con alla base piccoli laghetti, scavati dal continuo lavorìo delle acque e dei detriti trasportati. I ricercatori allargarono a questo punto le esplorazioni alle zone circostanti, scoprendo la risorgenza connessa con l'inghiottitoio: la Grotta di Carlazzo, collocata alla base nord di Monte Conca, dal lato opposto al punto di scomparsa delle acque superficiali.

 

Altre ricerche permisero di scoprire interessanti grotte nell'area. Ciò diede nuovo impulso alla ricerca speleologica nelle aree gessose della Sicilia, con la scoperta di diverse decine di grotte anche di notevole sviluppo e valenza naturalistica. Nel 1985 il territorio di Monte Conca venne segnalato all'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente quale emergenza naturalistica meritevole di protezione e pertanto da inserire nel Piano Regionale dei Parchi e delle Riserve Naturali.

Il gesso è un particolare tipo di roccia sedimentaria formatasi per evaporazione di bacini marini e conseguente cristallizzazione del solfato di calcio contenuto nelle acque di mare. Queste rocce sono diffuse in molte parti del mondo, e la loro datazione in Sicilia è di circa sei milioni di anni. Anche i gessi sono soggetti a fenomeni carsici, ma con una solubilità maggiore rispetto al calcare, permettendo lo svilupparsi del fenomeno in modo estremamente rapido.

Informazioni e visite guidate
Riserva Naturale Monte Conca - Via Pietro Nenni, 4 - 93010 Milena (CL)
Tel./Fax: 0934-933254 Mobile: 347-4322207 - E-mail: riserva.monteconca@infoservizi.it;

Club Alpino Italiano - Sicilia Ente Gestore delle Riserve Naturali Monte Conca in provincia di Caltanissetta;
Grotta Conza e Grotta di Entella in provincia di Palermo. - Via Natoli, 20 - 98123 Messina
Tel. 090-6510126 Fax: 090-2287161
Sito Internet: www.caisicilia.aessenet.com
E-mail: info@caisicilia.aessenet.com

Riserva Naturale di Lago Sfondato
Sempre nel territorio provinciale di Caltanissetta ricade la Riserva Naturale Integrale Lago Sfondato, lago d'origine carsistica situato alle pendici del Monte Pestichino determinato dal crollo dei bacini di gesso presenti nella zona e tipico esempio di bacino chiuso

Tutta la Riserva ha un notevole interesse geologico per la forte presenza di rocce gessoso-solfifere, ma anche un forte interesse naturalistico-vegetativo determinato dalla diffusa presenza di orchidee , da rappresentazioni erbacee ed arbistive.

La riserva naturale integrale Lago Sfondato, affidata in gestione a Legambiente nel 1998, è stata istituita dalla Regione Siciliana, nel 1997, per tutelare un ambiente di notevole interesse geologico e per studiare la morfologia carsica del lago.
La riserva, estesa circa 13 Ha, ricade nel territorio del Comune di Caltanissetta e dista circa 8 Km dal centro abitato di Marianopoli.

Il lago, è posto ad oriente di M.te Mimiani ad una quota di circa 370 metri s.l.m.. Dai rilievi effettuati da G. Cumin nel 1948 il lago ha una superficie di 3404 m2 , un perimetro di 219 metri e una profondità massima di 13.50 metri.

 

Il fenomeno geologico
La formazione del lago è di origine carsica legata all’azione chimico-fisica delle acque sotterranee su rocce evaporitiche appartenenti alla serie gessoso – solfifera, che caratterizzano le aree circostanti. Il bacino lacustre è infatti una conca di sprofondamento originata dal crollo e dallo scivolamento verso il basso dei banchi di gesso a causa della dissoluzione chimica delle rocce sottostanti. Tale evento avvenne nel novembre del 1907 e fu descritto dal marchese A. De Gregorio sulle pagine della rivista " Il Naturalista Siciliano" del 1910.

Il lago non ha nessuno apporto con il sistema idrografico superficiale e costituisce un tipico esempio di bacino chiuso (da G. Cumin, 1953); il livello idrico quasi costante avvalora l’ipotesi dell’esistenza di sorgenti sub-lacustri perenni.

 

La flora e la fauna
L’area è interessata da una vegetazione erbacea ed arbustiva; intorno al lago è presente un ampio canneto che contribuisce a rendere l’ambiente tipicamente palustre. Degne di nota sono le numerose specie di orchidee selvatiche (più di 20) quali per esempio "Anacamptis pyramidalis", "Ophrys tenthredinifera", e "Ophrys panormitana". In autunno fiorisce la Mandragora, erba velenosa, alla cui radice anticamente venivano attribuite virtù magiche e proprietà afrodisiache.
La fauna è quella tipica delle aree rurali (Coniglio selvatico, Lepre, Volpe, Barbagianni, Poiana, Gheppio) e delle zone umide (Rana verde, Biscia dal collare, Usignolo di fiume, Tuffetto, Gallinella d’acqua). Numerose le specie di farfalle tra le quali la "Gegenes pumilio" e la"Gegenes nostrodamus".

Il comprensorio
Di notevole interesse sono gli aspetti del comprensorio in cui ricade la riserva, da quelli naturalistici di M.te Mimiani (855 m), M.te Trabona (536 m), fiume Salito e Vallone Formicai, a quelli etno-antropologici legati allo sfruttamento agricolo come i tipici "Pagliari", le "Robbe" (Carletta, San Filippo) e le antiche masserie (Trabona e Mimiani). Numerosi sono i siti archeologici quali la Necropoli Paleocristiana sul versante sud di M.te Mimiani, i cui reperti sono conservati nel Museo Archeologico di Caltanissetta; la Necropoli di Valle Oscura del VI secolo a.C. in cui sono stati rinvenuti oggetti di ceramica a decorazione geometrica o antropomorfa e custoditi nel Museo archeologico di Marianopoli; inoltre è da evidenziare la presenza di zone archeologico–industriali come l’ex miniera di salgemma di Trabona. Desta interesse il Museo Etnografico di Marianopoli, come espressione dell’antica Civiltà Contadina.

I racconti e le leggende
Nella raccolta degli etno-fondi che riguardano il lago emergono interessanti racconti popolari. Il primo riguarda la stessa formazione del lago il cui sprofondamento si pensa sia dovuto agli scavi, effettuati alla fine del 1800, per la realizzazione della galleria ferroviaria di Marianopoli che ancora oggi è la più lunga dell’intera regione. Una leggenda popolare narra che il lago, vista la sua profondità, sia in collegamento diretto con il mare. Inoltre tra gli vecchi cacciatori del luogo si racconta che nella profondità del lago viva una enorme biscia (in verità la stessa leggenda è ripetuta in varie forme in molti altri corsi d’acqua dell’isola). Infine una antica consuetudine viene tramandata dai raccoglitori di erba e dagli agricoltori della zona, che utilizzavano una pianta, l’euforbia rigida, dal potere sedativo, detta volgarmente "Rizzitiddu", per catturare le anguille presenti nel vicino fiume Salito e nei suoi affluenti. Infatti le radici delle piante, sparse in una conca formata dal fiume, saturavano con il loro latice l’acqua (comunemente "attassavano") stordendo le anguille che salivano in superficie e così venivano catturate.

Info:
L’ufficio della riserva ha sede a Caltanissetta ed è aperto tutti i giorni per la prenotazione di visite guidate e per fornire informazioni sull’area. Presso la sede è possibile consultare e visionare materiale didattico ed audiovisivo sulla Riserva e sulle tematiche ambientali.

Ufficio della Riserva: via Rosso di San Secondo, 14/A - 93100 Caltanissetta tel. 0934 564038 fax 0934 547263 - lagosfondato@tiscalinet.it
Legambiente Comitato Regionale Siciliano - Via Agrigento, 67 - 90144 Palermo
Tel. 091 301663 fax 091 6264139

Come arrivare
Per accedere alla riserva occorre:
da Caltanissetta percorrere la via Pietro Leone sino in fondo quindi imboccare in direzione Marianopoli la SP 44, che dopo circa 7 Km si ricollega alla SP 42 San Cataldo – Marianopoli. Giunti al Km 18.500 circa lasciare la provinciale ed imboccare sulla destra (a piedi), la stradella battuta che conduce in prossimità del lago percorrendo circa 2 Km; in ogni caso previo contatto con l’ufficio della Riserva.

Aree Attrezzate
La provincia di Caltanissetta offre in tutto quattro aree attrezzate poste nei boschi più rappresentativi del territorio provinciale.

Si inizia questo giro con il Parco Attrezzato Comunelli nei pressi di Butera, che prevede la presenza di eucalipti e pini mediterranei e la possibilità di ammirare la Diga del Comunelli, poco distante. Al primo impianti di eucalipti, nel tempo, si è aggiunto il pino mediterraneo, che pian piano sta sostituendo i primi. È nato così il Parco attrezzato di Comunelli, raggiungibile partendo da Butera, imboccandola strada provinciale in direzione di Gela, verso la Diga Comunelli. Dopo circa sei km, a destra seguire l’indicazione “Vasche Rizzuto” sino a quando, un km dopo, si giunge al cancello di entrata dell’area attrezzata. Due ettari, venti tavoli di legno con relativo barbecue, fontanelle e servizi igienici per disabili sono le principali caratteristiche. Da quest’area si dipartono numerosi sentieri verso la diga da cui prende il nome l’area. Area suggerita per le famiglie, per la semplicità di accesso, per i parcheggi, e per i giochi per bambini previsti nel “castelletto” in legno locale che hanno qui realizzato gli operai della Forestale.

L'area attrezzata di Alzacuda offre la possibilità di numerose escursioni da effettuarsi in un dedalo di sentieri e di immergersi nell'eucalipteto tipico della provincia nissena. Questa area attrezzata sorge in un bosco che spezza il paesaggio agrario tipicamente nisseno. Si tratta di un impianto non autoctono di eucalipti degli Anni Settanta, fatto crescere in previsione di un eventuale sfruttamento di tipo industriale.
Partendo da Mazzarino, imboccare la strada provinciale per S. Cono - S. Michele di Ganzaria. A circa 5 km, si arriverà ad un incrocio con indicazione “Sofiana”, e a circa 2 km a sinistra si noterà l’area Alzacuda.
Vi si trovano panche il legno e tavoli, diversi punti fuoco, fontanelle, servizi igienici annessi ad un fabbricato. L’area è molto frequentata dagli escursionisti della zona, per la presenza di una serie di sentieri che solcano il complesso boschivo. A breve distanza è altresì possibile visitare i dintorni delle foreste di Barrafranca, e gli scavi archeologici di Sofiana, oggi zona ad alta vocazione turistica.

L'area attrezzata di Raffo Rosso si trova immersa nel bosco omonimo prevede una discreta estensione di eucalipti e la consueta possibilità di effettuare le escursioni naturalistiche lungo i sentieri previsti. Partendo da Gela, imboccare la SS 117 per Piazza Armerina. Dopo circa 15 km, si incontrerà l’ingresso al bosco di eucalipti caratterizzato da un cancello Forestale nei pressi della casa cantoniera di colore rosso.
L’area attrezzata trova spazio fra una selva di antichissimi eucalipti, alcuni alti anche dieci metri. La struttura di questo impianto è abbastanza caratteristica, con una sorta di gazebo di incannucciato che dà frescura a tavoli e panche sistemati in bell’ordine.
Il successo di frequentatori di questa area è presto spiegato: è la prima area attrezzata che si incontra nell’ampio bosco che abbraccia Mazzarino. E’ inoltre a distanza relativamente breve da Piazza Armerina, città della Villa romana del Casale e dei celebri mosaici. Ma suggeriamo per questo di non fermarsi qui, ma proseguire da Rafforosso per una vista anche ai boschi Giasi, Gibliscemi, Bubbonia, e Monte Formaggio, veri polmoni verdi nel cuore di una Sicilia altrimenti aspra e deserta.

Infine occorre menzionare la quarta ed ultima area attrezzata nissena presente all'interno del bosco demaniale di Mustigarufi, principalmente costituito da eucalipti e pini mediterranei. Essa va ricordata come l'area attrezzata nissena certamente più frequentata. Mustigarufi, bosco di eucalipti a San Cataldo, provincia di Caltanissetta, è certamente la più imponente area attrezzata del nisseno, con i suoi 500 posti di capienza.
Per raggiungere questa area attrezzata, partendo da San Cataldo, imboccare la strada per Marianopoli, e a circa 10 km a sinistra si incontrerà un primo cartello con l’indicazione dell’area attrezzata. Da questa strada, dopo 5 km, si arriva al demanio di Mustigarufi, un bosco di eucalipti e pini di antica data. I servizi offerti al gitante sono completi: panche e punti fuochi, fontanelle e servizi, dislocati nell’antico Baglio Mustigarufi, una vecchia abitazione rurale pian piano strappata all’abbandono. Pregevole testimonianza di un passato rurale che in Sicilia ha lasciato significative presenze.
La sua posizione strategica ne fa un punto di sosta eccellente dopo la visita ad uno dei tanti castelli di cui la provincia nissena è ricca.

Per raggiungere l’area attrezzata di Imera, suggeriamo di imboccare da Caltanissetta la statale 191 direzione Enna. Dopo 5 km, prima della FIAT, immettersi a sinistra, in una stradina che porta al Museo Nazionale del Vino - Villa San Pietro. Proseguire in direzione della Stazione Imera. Dopo 6 km immettersi in una carrareccia a destra che costeggia un bosco di eucalitpi. Trecento metri ed ecco l’area attrezzata, ricavata in un antico bosco di eucalipti degli anni Sessanta.
Questo antico impianto di eucalipti fu infatti realizzato in quegli anni dopo l’acquisizione da parte della Regione di ampie zone cerealicole da destinare ad arboricole, per la produzione di cellulosa.
Delimitata da una tipica staccionata, questa area, per la sua vicinanza al capoluogo di provincia, è molto frequentata dai gruppi di scout, in visita alla riserva naturale della Valle dell’Himera meridionale. Dall’area attrezzata si diparte una pista di mountain bike di tre km, che taglia il bosco ed offre squarci insoliti ed imprevisti. Area dotata di panche, tavoli, punti fuoco bagni e fontanelle.