Parchi e riserve
Riserve Naturali Regionali
• Monte Capodarso e Valle dell'Imera Meridionale
• Sughereta di Niscemi
• Lago Sfondato
• Il Biviere di Gela
• Riserva Geologica di Contrada Scaleri
• Lago Soprano
• Monte Conca
• Le aree attrezzate
La Riserva Monte Capodarso e Valle dell’Imera
meridionale
Nel
cuore della Sicilia, tra le province di Enna e
Caltanissetta si estende una delle più belle aree
naturalistiche della regione.
Lungo il corso del fiume Imera meridionale, tra
le falde del Monte Capodarso e del Monte Sabucina, in un
contesto archeologico e naturalistico di rara bellezza
l'Associazione nazionale Italia Nostra-Onlus ha
individuato un territorio da proteggere e salvaguardare,
onde consentire alla popolazione locale la fruizione
eco-compatibile dei luoghi e contribuire allo sviluppo
di un turismo culturale che consenta di godere le
meraviglie della natura ed incrementare l'economia del
territorio.
Nel fiume confluiscono le acque di numerosi
affluenti, fra i quali i fiumi Morello e Torcicoda.
Questi corsi d'acqua, a regime torrentizio, sono
caratterizzati da un andamento meandriforme.
L'acqua
del fiume a volte abbandona il suo corso creando dei
meandri simili a stagni, dove nidificano molte specie
animali, alcune delle quali in via d'estinzione.
E' presente, inoltre, la tipica vegetazione
degli ambienti rupestri con essenze tipiche della
macchia mediterranea e quella degli habitat acquatici.
I calanchi della riserva presentano endemismi
quali l'Aster sorrentinii e la Lavathera agrigentina.
La riserva Sughereta si estende per quasi
3.000 ettari vicino il comune di Niscemi, in provincia
di Caltanissetta. La riserva è un vero polmone verde
costituito da un bosco di lecci, delle piante
sempreverdi simili a querce, alla macchia mediterranea
di arbusti sempreverdi da un'altra tipica boscaglia
mediterranea costituita da arbusti sempreverdi, la
gariga.
La riserva del lago Biviere di Gela -Cl-
offre un altro esempio della biodiversità isolana
caratterizzata dalla presenza di piante sommerse e ripariali come lo scirpo, le multiformi e primaverili
orchidee, la rara ginestra bianca ed il fiordaliso delle
spiagge. La riserva naturale, un paradiso per
naturalisti e birdwatchers, offre anche la possibilità
di osservare svariate specie di uccelli, a partire dalle
anatre come il Moriglione o il Fischione, come i
migratori Marzaiola e Cordone, l'airone cenerino ed
altre specie di uccelli come la garzetta ed il nitticore.
Anche i mammiferi come la volpe e la donnola ed i rapaci
come il falco della palude sono presenti nella zona.
a
Riserva Naturale Integrale Geologica di Contrada Scaleri
La Contrada Scaleri è sita a due chilometri ad
est dell'abitato di Santa Caterina Villarmosa lungo il
pendio che degrada fino al torrente Vaccarizzo. E' di
rilevante interesse geologico per la presenza di "microforme
carsiche" cioè rocce gessose variamente incise. Queste
incisioni sono piuttosto diffuse sui gessi siciliani ma
qui presentano delle caratteristiche diverse ed una
velocità di erosione particolarmente rapida. I confini
della Riserva sono stati erroneamente riportati sulla
cartografia allegata al Piano Regionale in quanto è
stata esclusa la parte geologicamente più interessante
cioè il costone roccioso a forma di anfiteatro che da
Contrada Piraino degrada fino al torrente. Il Consiglio
Provinciale Scientifico delle Riserve, di cui l'autore
fa parte, ha già richiesto alla Regione la modifica
della perimetrazione della riserva secondo la proposta
originaria degli studiosi che hanno segnalato il sito.
Gli affioramenti presentano una fitta stratificazione
del gesso (il cosiddetto "gesso balatino") e sono
sottoposti a frane frequenti. Il pendio è quindi pieno
di lastroni di rocce franate di varie dimensioni su cui
si sono evidenziati i fenomeni di erosione causati dal
ruscellamento delle acque.
La
riserva è stata proposta per tutelare queste microforme.
La flora è quella comune caratteristica dei suoli
incolti e consiste in una macchia mediterranea piuttosto
degradata. In terreni calcarei come questo, vegetano
anche delle pregevoli orchidee spontanee come l'Anacamptis
pyramidalis, la Barlia etc.. Il piano dei parchi prevede
per Contrada Scaleri un regime di tutela integrale che
ne permetterà la visita ai soli fini scientifici.
Ultima parte naturalistica della zona che merita
certamente la menzione è quella che riguarda il Lago
Soprano che offre vari habitat naturali caratterizzati
ognuno da una fauna specifica. Tra gli innumerevoli
anatidi del sito naturalistico occorre citare la
presenza numerosa del Moriglione. Ci sono poi le folaghe
e numerosi linicoli come la pantana presenti nelle zone
fangose del lago. Come specie di vegetazione lacustre
ricordiamo la Cannuccia di palude.
Riserva
Naturale Monte Conca.
Questa meravigliosa realtà di Madre Natura si trova
nella Sicilia centrale, in provincia di Caltanissetta.
Ricade esattamente nel territorio del comune di Campofranco con un'estensione di 2,45 Kmq. E' stata
istituita per tutelare alcune grotte e singolari
fenomeni carsici superficiali molto interessanti dal
punto di vista scientifico e naturalistico. E'
caratterizzata dalla presenza del rilievo gessoso
omonimo, esteso per circa ! Kmq. a quota 437 mt. sulla
sinistra del fiume Gallo d'Oro. Questo corso d'acqua
attraversa da est a ovest la stessa riserva. A nord
troviamo i rilievi di Cozzo Don Michele, Rocche di Don
Michele e Rocche di Tullio.
La zona inizia ad essere esplorata dagli
speleologi a metà degli anni '70, quando alcuni
appassionati del CAI di Palermo esplorarono
l'inghiottitoio di Monte Conca, una cavità assorbente in
cui si convogliano le acque superficiali di un vasto
territorio. La grotta era conosciuta solo parzialmente,
a esclusione di quelle parti con grandi salti verticali,
con pozzi che raggiungevano complessivamente la
profondità di oltre 100 metri. Per la prima volta si
poteva osservare una grotta in roccia gessosa con
caratteristiche molto simili a quelle dei calcari.
Infatti, se da un lato notevoli erano i depositi di
argilla e sedimenti trasportati dal torrente
sotterraneo, sotto un altro aspetto erano del tutto
inusuali e di grande effetto scenico i pozzi-cascata,
con alla base piccoli laghetti, scavati dal continuo
lavorìo delle acque e dei detriti trasportati. I
ricercatori allargarono a questo punto le esplorazioni
alle zone circostanti, scoprendo la risorgenza connessa
con l'inghiottitoio: la Grotta di Carlazzo, collocata
alla base nord di Monte Conca, dal lato opposto al punto
di scomparsa delle acque superficiali.
Altre ricerche permisero di scoprire
interessanti grotte nell'area. Ciò diede nuovo impulso
alla ricerca speleologica nelle aree gessose della
Sicilia, con la scoperta di diverse decine di grotte
anche di notevole sviluppo e valenza naturalistica. Nel
1985 il territorio di Monte Conca venne segnalato
all'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente quale
emergenza naturalistica meritevole di protezione e
pertanto da inserire nel Piano Regionale dei Parchi e
delle Riserve Naturali.
Il gesso è un particolare tipo di roccia
sedimentaria formatasi per evaporazione di bacini marini
e conseguente cristallizzazione del solfato di calcio
contenuto nelle acque di mare. Queste rocce sono diffuse
in molte parti del mondo, e la loro datazione in Sicilia
è di circa sei milioni di anni. Anche i gessi sono
soggetti a fenomeni carsici, ma con una solubilità
maggiore rispetto al calcare, permettendo lo svilupparsi
del fenomeno in modo estremamente rapido.
Informazioni e visite guidate
Riserva Naturale Monte Conca - Via Pietro Nenni, 4 -
93010 Milena (CL)
Tel./Fax: 0934-933254 Mobile: 347-4322207 - E-mail:
riserva.monteconca@infoservizi.it;
Club Alpino Italiano - Sicilia Ente Gestore delle
Riserve Naturali Monte Conca in provincia di
Caltanissetta;
Grotta Conza e Grotta di Entella in provincia di
Palermo. - Via Natoli, 20 - 98123 Messina
Tel. 090-6510126 Fax: 090-2287161
Sito Internet:
www.caisicilia.aessenet.com
E-mail: info@caisicilia.aessenet.com
Riserva
Naturale di Lago Sfondato
Sempre nel territorio provinciale di Caltanissetta
ricade la Riserva Naturale Integrale Lago Sfondato, lago
d'origine carsistica situato alle pendici del Monte
Pestichino determinato dal crollo dei bacini di gesso
presenti nella zona e tipico esempio di bacino chiuso
Tutta la Riserva ha un notevole interesse
geologico per la forte presenza di rocce
gessoso-solfifere, ma anche un forte interesse
naturalistico-vegetativo determinato dalla diffusa
presenza di orchidee , da rappresentazioni erbacee ed
arbistive.
La riserva naturale integrale Lago Sfondato,
affidata in gestione a Legambiente nel 1998, è stata
istituita dalla Regione Siciliana, nel 1997, per
tutelare un ambiente di notevole interesse geologico e
per studiare la morfologia carsica del lago.
La riserva, estesa circa 13 Ha, ricade nel territorio
del Comune di Caltanissetta e dista circa 8 Km dal
centro abitato di Marianopoli.
Il lago, è posto ad oriente di M.te Mimiani ad
una quota di circa 370 metri s.l.m..
Dai rilievi
effettuati da G. Cumin nel 1948 il lago ha una
superficie di 3404 m2
, un perimetro di 219 metri e una
profondità massima di 13.50 metri.
Il fenomeno geologico
La formazione del lago è
di origine carsica legata all’azione chimico-fisica
delle acque sotterranee su rocce evaporitiche
appartenenti alla serie gessoso – solfifera, che
caratterizzano le aree circostanti. Il bacino lacustre è
infatti una conca di sprofondamento originata dal crollo
e dallo scivolamento verso il basso dei banchi di gesso
a causa della dissoluzione chimica delle rocce
sottostanti. Tale evento avvenne nel novembre del 1907 e
fu descritto dal marchese A. De Gregorio sulle pagine
della rivista " Il Naturalista Siciliano" del 1910.
Il lago non ha nessuno apporto con il sistema
idrografico superficiale e costituisce un tipico esempio
di bacino chiuso (da G. Cumin, 1953); il livello idrico
quasi costante avvalora l’ipotesi dell’esistenza di
sorgenti sub-lacustri perenni.
La
flora e la fauna
L’area è interessata da una vegetazione erbacea ed
arbustiva; intorno al lago è presente un ampio canneto
che contribuisce a rendere l’ambiente tipicamente
palustre. Degne di nota sono le numerose specie di
orchidee selvatiche (più di 20) quali per esempio "Anacamptis
pyramidalis", "Ophrys tenthredinifera", e "Ophrys
panormitana". In autunno fiorisce la Mandragora, erba
velenosa, alla cui radice anticamente venivano
attribuite virtù magiche e proprietà afrodisiache.
La fauna è quella tipica delle aree rurali (Coniglio
selvatico, Lepre, Volpe, Barbagianni, Poiana, Gheppio) e
delle zone umide (Rana verde, Biscia dal collare,
Usignolo di fiume, Tuffetto, Gallinella d’acqua).
Numerose le specie di farfalle tra le quali la "Gegenes
pumilio" e la"Gegenes nostrodamus".
Il comprensorio
Di notevole interesse sono gli aspetti del comprensorio
in cui ricade la riserva, da quelli naturalistici di
M.te Mimiani (855 m), M.te Trabona (536 m), fiume Salito
e Vallone Formicai, a quelli etno-antropologici legati
allo sfruttamento agricolo come i tipici "Pagliari", le
"Robbe" (Carletta, San Filippo) e le antiche masserie (Trabona
e Mimiani). Numerosi sono i siti archeologici quali la
Necropoli Paleocristiana sul versante sud di M.te
Mimiani, i cui reperti sono conservati nel Museo
Archeologico di Caltanissetta; la Necropoli di Valle
Oscura del VI secolo a.C. in cui sono stati rinvenuti
oggetti di ceramica a decorazione geometrica o
antropomorfa e custoditi nel Museo archeologico di
Marianopoli; inoltre è da evidenziare la presenza di
zone archeologico–industriali come l’ex miniera di
salgemma di Trabona. Desta interesse il Museo
Etnografico di Marianopoli, come espressione dell’antica
Civiltà Contadina.
I racconti e le leggende
Nella raccolta degli etno-fondi che riguardano il lago
emergono interessanti racconti popolari. Il primo
riguarda la stessa formazione del lago il cui
sprofondamento si pensa sia dovuto agli scavi,
effettuati alla fine del 1800, per la realizzazione
della galleria ferroviaria di Marianopoli che ancora
oggi è la più lunga dell’intera regione. Una leggenda
popolare narra che il lago, vista la sua profondità, sia
in collegamento diretto con il mare. Inoltre tra gli
vecchi cacciatori del luogo si racconta che nella
profondità del lago viva una enorme biscia (in verità la
stessa leggenda è ripetuta in varie forme in molti altri
corsi d’acqua dell’isola). Infine una antica
consuetudine viene tramandata dai raccoglitori di erba e
dagli agricoltori della zona, che utilizzavano una
pianta, l’euforbia rigida, dal potere sedativo, detta
volgarmente "Rizzitiddu", per catturare le anguille
presenti nel vicino fiume Salito e nei suoi affluenti.
Infatti le radici delle piante, sparse in una conca
formata dal fiume, saturavano con il loro latice l’acqua
(comunemente "attassavano") stordendo le anguille che
salivano in superficie e così venivano catturate.
Info:
L’ufficio della riserva ha sede a Caltanissetta ed è
aperto tutti i giorni per la prenotazione di visite
guidate e per fornire informazioni sull’area. Presso la
sede è possibile consultare e visionare materiale
didattico ed audiovisivo sulla Riserva e sulle tematiche
ambientali.
Ufficio della Riserva: via Rosso di San Secondo,
14/A - 93100 Caltanissetta tel. 0934 564038 fax 0934
547263 -
lagosfondato@tiscalinet.it
Legambiente Comitato Regionale Siciliano - Via
Agrigento, 67 - 90144 Palermo
Tel. 091 301663 fax 091 6264139
Come arrivare
Per accedere alla riserva occorre:
da Caltanissetta percorrere la via Pietro Leone sino in
fondo quindi imboccare in direzione Marianopoli la SP
44, che dopo circa 7 Km si ricollega alla SP 42 San
Cataldo – Marianopoli. Giunti al Km 18.500 circa
lasciare la provinciale ed imboccare sulla destra (a
piedi), la stradella battuta che conduce in prossimità
del lago percorrendo circa 2 Km; in ogni caso previo
contatto con l’ufficio della Riserva.
Aree Attrezzate
La provincia di Caltanissetta offre in tutto quattro
aree attrezzate poste nei boschi più rappresentativi del
territorio provinciale.
Si inizia questo giro con il Parco Attrezzato
Comunelli nei pressi di Butera, che prevede la presenza
di eucalipti e pini mediterranei e la possibilità di
ammirare la Diga del Comunelli, poco distante. Al primo
impianti di eucalipti, nel tempo, si è aggiunto il pino
mediterraneo, che pian piano sta sostituendo i primi. È
nato così il Parco attrezzato di Comunelli,
raggiungibile partendo da Butera, imboccandola strada
provinciale in direzione di Gela, verso la Diga
Comunelli. Dopo circa sei km, a destra seguire
l’indicazione “Vasche Rizzuto” sino a quando, un km
dopo, si giunge al cancello di entrata dell’area
attrezzata. Due ettari, venti tavoli di legno con
relativo barbecue, fontanelle e servizi igienici per
disabili sono le principali caratteristiche. Da
quest’area si dipartono numerosi sentieri verso la diga
da cui prende il nome l’area. Area suggerita per le
famiglie, per la semplicità di accesso, per i parcheggi,
e per i giochi per bambini previsti nel “castelletto” in
legno locale che hanno qui realizzato gli operai della
Forestale.
L'area attrezzata di Alzacuda offre la
possibilità di numerose escursioni da effettuarsi in un
dedalo di sentieri e di immergersi nell'eucalipteto
tipico della provincia nissena. Questa area attrezzata
sorge in un bosco che spezza il paesaggio agrario
tipicamente nisseno. Si tratta di un impianto non
autoctono di eucalipti degli Anni Settanta, fatto
crescere in previsione di un eventuale sfruttamento di
tipo industriale.
Partendo da Mazzarino, imboccare la strada provinciale
per S. Cono - S. Michele di Ganzaria. A circa 5 km, si
arriverà ad un incrocio con indicazione “Sofiana”, e a
circa 2 km a sinistra si noterà l’area Alzacuda.
Vi si trovano panche il legno e tavoli, diversi punti
fuoco, fontanelle, servizi igienici annessi ad un
fabbricato. L’area è molto frequentata dagli
escursionisti della zona, per la presenza di una serie
di sentieri che solcano il complesso boschivo. A breve
distanza è altresì possibile visitare i dintorni delle
foreste di Barrafranca, e gli scavi archeologici di
Sofiana, oggi zona ad alta vocazione turistica.
L'area attrezzata di Raffo Rosso si trova
immersa nel bosco omonimo prevede una discreta
estensione di eucalipti e la consueta possibilità di
effettuare le escursioni naturalistiche lungo i sentieri
previsti. Partendo da Gela, imboccare la SS 117 per
Piazza Armerina. Dopo circa 15 km, si incontrerà
l’ingresso al bosco di eucalipti caratterizzato da un
cancello Forestale nei pressi della casa cantoniera di
colore rosso.
L’area attrezzata trova spazio fra una selva di
antichissimi eucalipti, alcuni alti anche dieci metri.
La struttura di questo impianto è abbastanza
caratteristica, con una sorta di gazebo di incannucciato
che dà frescura a tavoli e panche sistemati in
bell’ordine.
Il successo di frequentatori di questa area è presto
spiegato: è la prima area attrezzata che si incontra
nell’ampio bosco che abbraccia Mazzarino. E’ inoltre a
distanza relativamente breve da Piazza Armerina, città
della Villa romana del Casale e dei celebri mosaici. Ma
suggeriamo per questo di non fermarsi qui, ma proseguire
da Rafforosso per una vista anche ai boschi Giasi,
Gibliscemi, Bubbonia, e Monte Formaggio, veri polmoni
verdi nel cuore di una Sicilia altrimenti aspra e
deserta.
Infine occorre menzionare la quarta ed ultima
area attrezzata nissena presente all'interno del
bosco demaniale di Mustigarufi, principalmente
costituito da eucalipti e pini mediterranei. Essa va
ricordata come l'area attrezzata nissena certamente più
frequentata. Mustigarufi, bosco di eucalipti a San
Cataldo, provincia di Caltanissetta, è certamente la più
imponente area attrezzata del nisseno, con i suoi 500
posti di capienza.
Per raggiungere questa area attrezzata, partendo da San
Cataldo, imboccare la strada per Marianopoli, e a circa
10 km a sinistra si incontrerà un primo cartello con
l’indicazione dell’area attrezzata. Da questa strada,
dopo 5 km, si arriva al demanio di Mustigarufi, un bosco
di eucalipti e pini di antica data. I servizi offerti al
gitante sono completi: panche e punti fuochi, fontanelle
e servizi, dislocati nell’antico Baglio Mustigarufi, una
vecchia abitazione rurale pian piano strappata
all’abbandono. Pregevole testimonianza di un passato
rurale che in Sicilia ha lasciato significative
presenze.
La sua posizione strategica ne fa un punto di sosta
eccellente dopo la visita ad uno dei tanti castelli di
cui la provincia nissena è ricca.
Per raggiungere l’area attrezzata di Imera,
suggeriamo di imboccare da Caltanissetta la statale 191
direzione Enna. Dopo 5 km, prima della FIAT, immettersi
a sinistra, in una stradina che porta al Museo Nazionale
del Vino - Villa San Pietro. Proseguire in direzione
della Stazione Imera. Dopo 6 km immettersi in una
carrareccia a destra che costeggia un bosco di eucalitpi.
Trecento metri ed ecco l’area attrezzata, ricavata in un
antico bosco di eucalipti degli anni Sessanta.
Questo antico impianto di eucalipti fu infatti
realizzato in quegli anni dopo l’acquisizione da parte
della Regione di ampie zone cerealicole da destinare ad
arboricole, per la produzione di cellulosa.
Delimitata da una tipica staccionata, questa area, per
la sua vicinanza al capoluogo di provincia, è molto
frequentata dai gruppi di scout, in visita alla riserva
naturale della Valle dell’Himera meridionale. Dall’area
attrezzata si diparte una pista di mountain bike di tre
km, che taglia il bosco ed offre squarci insoliti ed
imprevisti. Area dotata di panche, tavoli, punti fuoco
bagni e fontanelle. |